L’obbligo del metodo BIM

Obbligo del metodo BIM
Con l’aggiornamento del nuovo Codice Appalti, l’utilizzo della metodologia BIM per per la progettazione di opere pubbliche con un importo pari o superiore ai 100 milioni di euro, è diventato un vero e proprio obbligo di Legge, regolato dal Decreto BIM (DM 560 del 1° dicembre 2017).
L’introduzione di questo nuovo obbligo è finalizzata a razionalizzare le attività di progettazione e i loro relativi processi di verifica, andando ad ottimizzare le risorse impiegate, riducendo drasticamente i tempi e il denaro utilizzato.
Da un lato, il metodo BIM permette di migliorare e snellire i processi di progettazione delle opere pubbliche, impattando in maniera decisiva anche sui tempi di assegnazione di un determinato appalto pubblico e dall’altro fornisce una serie di misure standard a cui tutti i progettisti e i costruttori di opere pubbliche devono conformarsi.
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Utilità dell’obbligo
Come già accennato, dal 2019, l’impiego della metodologia BIM per opere e appalti pubblici con un importo pari o superiore a 100 milioni di euro è un vero e proprio obbligo di Legge, tale decisione ha portato con sé numerosi vantaggi per la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche, snellendo in maniera decisiva i tempi e il denaro utilizzato.
Il Ministero ha precisato, infatti, che tale misura si inserisce nel perseguimento di un miglioramento complessivo della qualità dei progetti e delle opere pubbliche, grazie allo sfruttamento della digitalizzazione e ella relativa restituzione degli spazi in un modello 3D.
Secondo dei recenti studi in questa direzione si è, infatti, arrivato a definire un margine di risparmio corrispondente al 10% delle risorse disponibili lungo tutto il ciclo di vita dell’intera opera con il solo utilizzo della metodologia BIM.




Doveri delle stazioni appaltanti
L’obbligo relativo all’utilizzo della metodologia BIM per opere pubbliche con grandi importi, regolato dal Decreto BIM (DM 560 del 1° dicembre 2017), porta con sé anche differenti obblighi per le stazioni appaltanti, definendone le modalità e i tempi.
In particolare, le stazioni appaltanti, che utilizzeranno il metodo BIM per la progettazione e la realizzazione di opere pubbliche dovranno:
• Occuparsi della formazione del proprio team con l’erogazione di corsi specifici;
• Predisporre un piano di acquisizione o di manutenzione di hardware e di software per la gestione dei processi decisionali e informativi;
• Adottare un atto organizzativo, che espliciti il processo di controllo e di gestione, i gestori dei dati e la gestione dei relativi conflitti.
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